Far salire il PIL? La tassa sulla scopata


La proposta di accorpare le feste per far salire il Pil non è la prima volta che viene fatta. Bocciata insindacabilmente nel passato, viene riproposta dal governo Monti. Che originalità! E che tecnici! Vogliono bombardare un'altra volta sui poveri cristi che lavorano dimenticandosi ad esempio della patrimoniale che risolverebbe notevoli problemi. E poi abolendo o accorpando le festività si annulla la storia e di conseguenza la cultura di un popolo. Ma siamo sicuri che i calcoli non siano sbagliati?
Non si è considerato per esempio l'impatto negativo che avrebbe tale decisione sul turismo oggi in crisi, che è alimentato notevolmente dai lunghi weekend generati dalla festività vicine. Io ho un'altra proposta sostitutiva: la tassa sulle scopate. Perché non far pagare una tassa per ogni rapporto sessuale? In fondo è un piacere che l'uomo e la donna ottengono gratis e, come si sa, nel mondo non c'è niente di gratuito.  Sorge il problema però di come far pagare la tassa e se andrebbero tassate anche le seghe o i ditalini. Questioni di lana caprina. La tassa andrebbe pagata applicando gli studi di settore. Quindi tu che ti dai arie di trombino e sei al di sotto dei 50 anni, pagherai per una media, si fa per dire, di 3 o 4 scopate la settimana. Dunque calcolando 50 centesimi a scopata, sarebbero circa 8-9 euro al mese. Cifra che moltiplicata per il numero dei giovani trombini di tutta Italia, farebbe salire il Pil di qualche punto. Uno sconto si potrà fare ai giovani che si dichiarano modestamente trombini ma che, data la presunzione degli italiani, saranno pochi. Poi ci sono quelli dai 50 a 60 anni, con una media di 1-2 scopate settimanali per un equivalente di 3- 4 euro mensili. Quindi dai 60 ai 70, con una media di 1 settimanale o 2 mensili per una somma di 1-2 euro. Poi dai 70 agli 80 con 2 o 1 scopata mensile, rendimento 1 euro circa e dopo gli 80 con un forfait di 2 euro annui. Maggiorazioni per chi usa il viagra. Il mio commercialista ha fatto un calcolo sommario ed è venuto nella determinazione che con questo sistema sarebbe risolta la crisi, perché il calcolo per gli uomini verrebbe raddoppiato considerando la partner donna che dovrebbe, per le pari opportunità, pagare la stessa somma. Il problema è il calcolo delle masturbazioni maschili e femminili per le quali sono in corso studi da me commissionati. C'è anche il problema dei gay o finocchi che dir si voglia. Per i dichiarati attivi e passivi, si impartirà una tassazione doppia e questo non sembri un accanimento per i gay. E' semplicemente un calcolo di godimento. Chi gode di più è tassato di più. Sulla scia dell'insegnamento religioso che dice che solo nella sofferenza si potrà conquistare il regno dei cieli. Insomma, per  concludere, bando alla soppressione delle feste e ben venga la tassa sulla scopata. La pagherebbe anche Monti che mi sa che non gli si rizzi più.

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