Perché i telecronisti del calcio non dicono la verità?


Dopo la prima prova deplorevole, un'altra partita deludente degli Azzurri di Prandelli. Di fronte alla scarsa squadra della piccola Malta (316 kmq- 368.000 abitanti) i giocatori che formano la compagine vicecampione d'Europa, con le loro "giochesse" che sembravano fatte apposta per far vedere quanto erano bravi, hanno fatto in sostanza vomitare.
Non c'è niente di male, o magari c'è tantissimo, ma tant'è, non si può cavare il sangue da una rapa. Quello che mi fa incazzare è l'atteggiamento ruffiano dei telecronisti. Non ho mai sentito un telecronista dire la verità. Eppure ci vorrebbe poco ad affermare che in 90 minuti non hanno fatto un tiro in porta, che cincischiavano nei pressi della difesa avversaria ma non sapevano concludere, insomma non sapevano tirare in porta e si facevano mettere sotto da una difesa che, pure carica di buona volontà, non era certamente inviolabile. Che ci vuole a dire che un reparto gioca male, che un giocatore non è in forma, che l'allenatore sbaglia. Forse titubanza per la paura di perdere il posto in questo paese bislacco in cui non si può dire male di nessuno? Al termine sembrava che l'Italia avesse giocato una buona partita quando invece la buona partita l'aveva giocata semmai Malta che aveva avuto anche l'occasione di far fare una brutta figura ai più blasonati italiani. Mi viene in mente Bartali quando diceva spesso "Gli è tutto sbagliato!" E infatti per ora è tutto sbagliato. Speriamo nel futuro. Ma che lo dicano i telecronisti del cavolo!

Commenti

  1. Io da tempo sostengo che i giornalisti sportivi che si occupano di calcio siano una delle rovine di questo sport. Manca l'obiettività, manca lo spirito critico, manca la grinta che dovrebbe portare a fare certe domande. Ma ti ricordi Gianni Brera?

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