Salvare il Di Simo!



Il Caffè Storico Di Simo, quello frequentato da Puccini e che per tanti anni è stato il centro culturale di Lucca (ci sono passati letterati del calibro di Ungaretti ed Enrico Pea aveva un angolo particolare dove scriveva i sui romanzi) da qualche giorno è chiuso. Ci si è domandati il perché. Poi è stato appeso un cartello sibillino dove si diceva praticamente che si aspettava un fantomatico benestare dall'Ufficio Tecnico del Comune. Perché?
Si dice che il beneplacito si riferiva alla stabilità dei solai ma si dice anche che l'affitto quanto mai oneroso (si parla di 10.000 euro mensili) ha fatto desistere la società che lo gestisce. Ma non si sa esattamente cosa sia successo. Certo che un fitto così esoso è un handicap per chiunque abbia la buona volontà di tenerlo aperto. Fra spese varie, dipendenti eccetera, si va sui 20.000 euro mensili e un caffè di tale tono non può sopravvivere. Quale sarà il futuro del Di Simo? Ci sarà un'altro gestore coraggioso? E se non si presenta? Certamente non si può mandare in malora un caffè storico così importante. Bisognerà che intervenga il Comune con l'aiuto delle fondazioni, magari prendendolo in gestione lui che, se rimette qualche migliaio di euro, non sarà la fine del mondo. Ne sprecano tanti gli enti pubblici!

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