Stiamo attenti al fanatismo religioso!


La recente carcerazione in Pakistan di una bambina, peraltro sembra con disordine mentale, perché aveva bruciato il Corano (sarebbe stata più normale degli altri!), è stata una notizia che è rimbalzata in tutto il mondo e ha destato unanime riprovazione tanto che, dopo tre settimane di carcere, la quattordicenne è stata liberata.
Colpevole di aver fabbricato le prove contro Rimsha infilando fogli sacri, cenere e carta bruciata nella borsa che la bambina portava con sé, è l'imam di Mehrabad che ora rischia per aver profanato il Corano secondo quanto previsto dalle modifiche al codice penale introdotte negli anni '80 (per chi offende Maometto c'è addirittura la pena capitale). Il reato della piccola è blasfemia e per tale "colpa" da quegli anni ad oggi decine di persone sono state linciate dalla folla dopo essere state assolte o prima di arrivare al processo. Tutto a mio avviso è imputabile non tanto alla legge ma soprattutto alla cultura in un paese con la maggior parte della gente in condizioni di estrema povertà e ignoranza. Del resto le religioni si reggono tutte sull'ignoranza del popolo, come le dittature. Ho voluto sottolineare questo incredibile fatto per scandire certe differenze fra religione e religione. Anche se il fanatismo c'è senza dubbio perfino nel cattolicesimo. Basti pensare alle 150.000 persone che hanno sfilato a Milano dinanzi alla salma del cardinale Martini che sì, sarà stato meglio degli altri, ma è stato pure un pilastro portante della corrotta Chiesa di Ratzinger. Certo culto della personalità è pericoloso.

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