Piccola città (ode per Lucca capoluogo)




Piena di case vecchie
E di merda.
La piccola gente che assorbi,
Come cellula amebica
Di uno stronzo,
non aspetta che il canto di Mimì
per masturbarsi
e orgasmare alla faccia tua,
seduta su millenni di storia,
piccola storia di celate rinunzie.
Le tue mura cascanti
Sono ricettacolo di iloti
Che zompano in tuta,
o di finocchi marci
che spompinano passanti
dal cazzo cacioso.
Non c’è più la bella puttana
Di un tempo,
lurida puttana
dalla fica diaccia
per il freddo d’inverno.
E umida di saliva
che scivolava sulla cappella,
e le coppie dalla sega lavorata
come sbattere un uovo,
ed a casa tornavi contento
e bagnato di brodo nelle mutande.
Ma sentivi che qualcosa
Valeva qualcosa.
Piccola città
tutta merda,
eppure dolce
eppure mamma,
eppure letto,
eppure culla,
eppure ventre,
eppure sonno tranquillo.

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