Lucca città di mercanti e barattieri. E la cultura?


Non voglio fare il discorso delle speranze perdute, forse è troppo presto, ma ricordare che Lucca è "morta nei cenci", come si dice, anche sotto l'amministrazione di Tambellini, è un obbligo. Ricordare che la domenica è, per modo di dire, viva solamente per la gente che va a comprare nei negozi aperti, è un obbligo. Dire che se un abitante, dei quasi 90.000, che abbia voglia di qualcosa di culturale, non può che costatare il deserto di manifestazioni, è un obbligo. Eppure la sinistra era simbolo di cultura, e nei suoi confronti sentiva sempre il complesso di inferiorità la destra che non aveva uomini di levatura in tal senso. Oggi, dove è finito quell'impulso culturale che l'aveva sempre distinta?
La domenica non è fatta di sole messe cattoliche, rito ormai obsoleto, e di compere nei negozi. Gli esercizi commerciali si contano a centinaia e così cento sono le chiese di questa città bigotta che se ha conosciuto la riforma, ha accettato quella calvinista, religione che dà grande importanza al denaro. Allora si può ben dire che è  città di barattieri, come disse l'Alighieri, e di bottegai, come dico io. La cultura non conta nulla anche per un sindaco di sinistra. Si dà la colpa alla penuria di quattrini, ma sono dell'opinione che in massima parte è penuria di idee. Certe manifestazioni, se c'è la volontà, potrebbero essere fatte a costo zero. Manifestazioni che, specialmente nella domenica, potrebbero riempire un vuoto ora quasi incolmabile. Prendiamo ad esempio domenica scorsa. Una persona normale che non ha soldi per fare shopping, si trovava nell'antipatica situazione di, o andare al cinema nei quattro sparuti locali del centro, oppure stare in casa davanti alla tv. Penoso dilemma per l'abitante di una città di merda. E allora, Tambellini, datti da fare, fai vedere che sei vivo e voglioso di rendere viva la tua città. Se non hai idee fatti consigliare da chi ne sa più di te, oppure spendi quattro soldi per farti stilare un programma che non sia paesano come sempre. Solo così ravvivi la città e dimostri che anche tu sei vivo.

Commenti

  1. Bravo Mario! se non sei un boyscautte e non ti garbano le giratine in montagna con la sorella o coi soceri (mi raccomando..mangiare al sacco, mica al rifugio), o non sei un quattrinaro produttore di carta pe'pulissi ...qui sei fottuto. Me ne sono accorto anch'io che son piovuto in questa cittadina da poco tempo, ma già mi sembra di capire come vanno le cose...tre anni di militare a Cuneo insegnano, e chissà che non ci ritorni..

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    1. Se sei da poco a Lucca e se ti sei già accorto di che panni culturali veste, sei bravo. Una città in cui si parla di lucchesità come fosse un pregio, non un difetto. Mercanti e barattieri, qui sta il problema. Mica essere o non essere, che sono tutte bischerate letterarie, nulla togliendo al Bardo. La Chiesa, anche qui sta il problema. A Lucca, sacrestia del Vaticano, più che in Italia. La sinistra, che non è sinistra in Italia, lo è di meno nella nostra città tanto bella quanto stronza. E pensare che dopo la liberazione ebbe un sindaco comunista, defenestrato successivamente dal potentato ecclesiastico. Uno sbaglio di cui la Chiesa lucchese si pentirà in eterno. Il Tambellini sarà una brava persona, ma essere onesti non basta. Si deve rendere conto che la cultura paga in tutti i sensi e che può essere fatta con relativa poca spesa. Grazie! Speriamo tanti come te.

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