Lucca deserta sì, ma non pericolosa!

Foto tratta da gavorchio.it

Ci si dà un gran daffare in questi giorni per dipingere la nostra città di tinte fosche. Sì, ci sono i furti nelle case, ma quelli purtroppo sono all'ordine del giorno in qualsiasi città, frutto dell'inefficienza del sistema giudiziario e carcerario, tutti e due da correggere, perché se il delinquente non fosse messo in libertà subito, come avviene spesso (aggiungo, per l'inefficienza logistica delle prigioni), e lo straniero colpevole fosse accompagnato alla frontiera con la certezza della sua espulsione, le cose cambierebbero notevolmente. Ma lasciamo perdere. Il commerciante Tenucci dice che ha paura ad andare a casa quando chiude il negozio perché le strade sono deserte e si aspetta un colpo in testa. Io frequentemente transito nelle vie del centro, solitarie, e nemmeno mi viene lontanamente di pensare che possa essere assaltato . Forse il Tenucci "tiene denaro", come si dice e per quello ha paura e invece io che ho pochi spiccioli sono tranquillo. Non creiamo perciò ingiusti allarmismi.
Oggi, fortunatamente Lucca è sempre una città vivibile, e se accade una volta ogni tanto qualcosa di spiacevole come scippi o giù di lì, rientra tutto nella normale amministrazione di una civiltà criminogena come è quella dei consumi. Il discorso dello spopolamento del centro storico di notte, non è imputabile alla paura, ma piuttosto alla mancanza di locali e di manifestazioni che possano attrarre il pubblico. E' lì il marcio, è esclusivamente lì. Ci sono solo quattro cinema e poi nulla, tutto chiuso. Anche il pomeriggio d'inverno le strade sono poco frequentate. Ma qui bisogna ragionare diversamente. Non è la Lucca dei miei tempi quando il divertimento era fare le vasche in via Fillungo a cercare di agganciare qualche ragazza. Oggi i giovani non passeggiano inutilmente nel pomeriggio se non il sabato quando si rinfrancano con la bevuta nell'happy hour prima di infognarsi nella discoteca fino all'alba. Gli altri giorni sono davanti al computer, o a giocare col telefonino, o a sentire musica con le cuffie alle orecchie, oppure in palestra a farsi il fisico o a chiacchierare. A giro, come si diceva una volta, non ci va più nessuno. Figurarsi la sera dopocena. Non c'è allora il deserto perché circola la paura, ma non c'è nessuno perché non si sa dove andare. Una volta c'erano i bar aperti, oggi anche quelli chiudono alle 20. Per fortuna da primavera cominceranno a transitare i turisti che, loro sì contenti, si aggirano per la città per scoprirla nei lati che noi ignari non riusciamo a vedere. E lo fanno senza paura.

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