Anche il papa fa il populista


Non bastava Berlusconi con le sue reti televisive, con le sue promesse assurde, con il suo falso trombinismo, con le sue donne chiacchierone pasdaran di Montecitorio. Non bastava il vaffanculismo di Grillo, le promesse di mille euro come contributo al cittadino disagiato, le sue idiote proposte di diminuzione degli stipendi dei deputati (ne riscuotono comunque più di 9000 netti oltre ai benefit, di più di quello che prendono dopo la decurtazione che si sono imposti i presidenti di Camera e Senato), le ostentazioni di "normalità" andando al parlamento in bicicletta, o con figli piccoli e marito eccetera eccetera. Non bastavano questi signori, no, ci si è messo anche il Papa a fare del populismo tentando di far dimenticare che è un gesuita (si ricorda la controriforma e l'inquisizione?
E' stata portata avanti dai gesuiti) e i suoi rapporti con i dittatori argentini. Le foto quando da cardinale viaggiava in bus, l'anello d'argento e non di oro, come se così facendo si coprisse le malefatte dello Ior, l'atteggiamento amichevole con la gente, il lavaggio con bacio ai piedi ben lavati in precedenza, di carcerati, il prostrarsi disteso a terra davanti alla Croce di San Pietro, insomma una serie di gesti per accattivarsi le simpatie del popolo bieco e di tanti altri seguaci della Santa Chiesa Apostolica Romana. Ora, non che ci dispiacerebbero certi atteggiamenti se non sapessero di precostituito, di falso, di populista. Come il nome che si è scelto furbescamente che è l'antitesi del pensiero gesuita. Si vedrà nel futuro con l'atteggiamento che assumerà di fronte a tante rogne come la questione del divorzio, della pillola anticoncezionale, del preservativi, del matrimonio gay eccetera, se mi sono sbagliato. Spero sinceramente di sì, ma ne dubito.

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