Il gioco dei bussolotti


Mai l'Italia cade così in basso come in occasione delle votazione per il Presidente della Repubblica. Giochi di bassa lega dei partiti che in quel'occasione si rivelano quello che in sostanza sono, accozzaglia di gente arrivista, che mira alla poltrona e al potere fregandosene altamente del cosiddetto popolo. Mi sembra di parlare da grillino e infatti reputo sacrosanta la ribellione ideologica dei cinquestelle salvo poi a criticare la loro inefficienza politica, il non saper agire per rispettare il pensiero che li accomuna e non solo voler annientare scioccamente tutto sperando di ricevere nel casino, ulteriori consensi. Un esempio?
Gli era capitata l'occasione, con un accordo con Bersani sui famosi otto punti, di levarsi dai coglioni definitivamente Berlusconi e non l'hanno voluto fare non accorgendosi che del casino nel PD si avvantaggia anche il padrone di Arcore e dell'Italia. Va bene, anzi va male. Ma torniamo a noi. Lo spettacolo che danno gli onorevoli in occasione delle votazioni per il Presidente è abominevole. Di fronte alla scelta di una personalità che bene o male ha la sua importanza non solo come primo cittadino d'Italia, ma come capo della Magistratura, delle Forze Armate, del Sismi, non si sta a vedere la sostanza ma l'alchimia di partito. E allora si sentono i nomi più strampalati, che non ci incastrano nulla, magari di persone valide nella loro professione ma del tutto inefficienti politicamente, o nomi fritti e rifritti che non possono essere  il simbolo dell'Italia. Tutto seguendo le regole delle picche e ripicche che sono valide solo nei giochi di una volta per adolescenti. Insomma, anche questa elezione l'hanno fatta diventare il gioco dei bussolotti e niente più.

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