Braccialetto elettronico per fermare chi perseguita gli uomini

Il Governo Letta, continuando nel suo iter catto-populista, sta ponendo in atto dei provvedimenti urgenti per fermare le aggressioni agli uomini da parte delle donne. Tra le misure allo studio, l'applicazione di un dispositivo elettronico per tenere sotto controllo le molestatrici che sfoggiano minigonne arrapanti, scolli procaci, culi troppo zeppi e prominenti, labbra tumide rinforzate dal silicone e quant'altro può provocare nell'uomo turbamento sessuale. Con questo dispositivo si potrà tenere a distanza dalla vittima-uomo  qualsiasi donna procace che, nel caso di reiterazione, sarà rivestita con casacche larghe e sottanoni fino ai piedi. La misura allo studio tende a fermare le aggressioni anche involontarie a uomini e così affrontare l'emergenza del maschicidio.
L'azione coordinata fra i titolari dell'Interno, della Giustizia e delle Pari Opportunità, dovrà proteggere l'uomo in una società in prevalenza femminile dove le donne stanno prendendo possesso dei gangli vitali della vita di relazione sfruttando la loro capacità di fascinazione. L'appello al Governo è stato lanciato dall'associazione "Arrapati a morte" che pone anche interventi per la creazione di una banca dati che possa consentire la valutazione dell'entità della cosa per predisporre le misure di contrasto a un fenomeno che produce annualmente più di venticinque milioni di masturbatori, o segaioli, con una percentuale notevole di malati per deperimento e di morti per sfinimento. L'articolo 612 bis del C.P. prevede una reclusione da sei mesi a quattro anni a chiunque minacci o molesti uno o più uomini in modo da cagionarne un perdurante stato di ansia e arrapamento compulsivo da ingenerare un fondato timore per la sua salute. Così un primo fondamentale atto del Governo Letta è compiuto a difesa dei finocchi, in attesa del matrimonio gay e della canonizzazione di qualche prete frocio.

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