Quando fa paura un pugno chiuso, la psicosi è ad un brutto stadio

Aldilà del fatto che il Cinquecentenario delle Mura è stato sinora (ma lo sarà anche nel poco tempo che rimane) festeggiato in maniera banale, provinciale, campagnola, come il Comune o l'Opera della Mura si sono azzardati a porre sulle Mura stesse, o negli spalti, due opere fuori concorso all'ultima Cartasia, due opere di arte contemporanea, sono sorti "sospiri, pianti ed altri guai" anche su siti di internet. Il tutto l'ha scatenato il pugno chiuso di notevoli dimensioni, costruito con carta, posto sugli spalti nei pressi della stazione ferroviaria, opera di Andrew Scott e intitolata "Black man Grove resistenza". Quando faceva mostra di sé in piazza San Michele, nei tempi di Favilla, tutti stettero zitti. Se ci fu qualche voce essa va allineata come reazione all'arte moderna che non si vuole capire. I destrorsi, i centripeti, ma anche i renziani, con la paglia al culo come aveva il populista Berlusconi, si sono scandalizzati. Non per l'opera in  se stessa, scultura degnissima di arte contemporanea che loro non possono capire, ma per pugno chiuso simbolo, a loro avviso e sbagliandosi di grosso, del comunismo dove si mangiano i bambini. Che sciocchi, che propaganda sciocca destrorsa. Si potevano informare, quanto meno, dato che non capiscono nulla, informarsi cioè che quel simbolo era il segno di rivolta, della resistenza del nero delle foreste e delle foreste stesse contro la distruzione della natura. Che figura! E perché mai della testa capovolta, altra opera degna posta sulle Mura, nessuno si è mosso? Il pugno chiuso in una città così bigotta fa ancora paura? A me fa più paura l'ignoranza della gente in fatto di arte!

Commenti