Che disgrazia! Il petrolio cala di prezzo!


Eureka! La benzina cala di qualche centesimo. La capacità produttiva mondiale di petrolio è cresciuta troppo, mentre la domanda ha continuato a crescere poco. Di conseguenza il prezzo, scendendo al di sotto degli 85 dollari a barile, può creare un forte sbilanciamento finanziario. In soldoni, gli stati produttori incassano di meno anche se le raffinerie e i commercianti non ne risentono affatto. Questa notizia dovrebbe essere accolta se non con tripudio, con benevolenza da tutti e in particolare dovrebbe essere salutata con estremo favore da parte delle autorità governative. Invece no, perché l'accise sulla benzina e sul petrolio è in percentuale e se cala il prezzo calano anche le tasse che lo Stato incassa sui carburanti. Di quanto incida l'accise al litro ce ne possiamo accorgere facendo il pieno il cui prezzo varia di poco da quello di qualche mese fa. Segno che le tasse incidono notevolmente e fanno della benzina italiana quella più cara del mondo. Questo ci deve far riflettere ancora una volta sul potere delle grandi lobby finanziarie che sono capaci di determinare le politiche mondiali e in particolare di condizionare quella italiana.

Commenti