Eutanasia: ben venga la legge

Ha toccato il cuore dell'opinione pubblica il caso della giovane americana Brittany Maynard che è morta nel suo letto come aveva promesso dopo aver commosso il mondo con un video con il quale annunciava che avrebbe lasciato la vita l'1 novembre, giorno in cui infatti se ne è andata, confortata dal marito e dalla madre, sorridendo e piangendo, inghiottendo la fatale overdose di medicine che lo Stato consente per garantire una morte dolce e indolore ai malati terminali. "Se noi cambiamo le nostre menti cambiamo il nostro mondo. Pace e amore a voi tutti", sono state le ultime sue parole che sono un inno alla vita. Naturalmente non è finita qui. Le solite menti retrograde, spesso intrise di falso cristianesimo, gridano allo scandalo e in Parlamento sono depositati disegni di legge che restano lettera morta. Perché qui sorge il solito equivoco come con l'aborto. La legge non ti costringe a morire se non lo vuoi e non lo vogliono i familiari, come non ti costringe ad abortire, ma di dà la facoltà di scegliere senza essere incriminato. In Italia in questo senso siamo ancora indietro. Eppure una statistica dà il 64,4 per cento degli italiani favorevoli all'eutanasia. Governanti, diamoci una svegliatina! Se l'eutanasia gli procura voti può darsi che anche il baciapile Renzi sia d'accordo!

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