Buono il logo della Toscana per l'EXPO, checché ne dica Pisa


Naturalmente se non c'è la "torre storta", come dicono i livornesi, la Toscana non è Toscana. Ecco che il sindaco di Pisa si arrabbia perché nel logo di Expo Toscana Milano 2015, fra l'altro brillante e indovinato, non c'è rappresentata la Torre Pendente, come se in Toscana non esistesse altro. Questa torre costruita su un terreno che cedeva e che la moderna tecnica ha fatto sì che non crollasse del tutto, ci ha rotto le scatole. Oltre a fregarci i turisti (parlo da lucchese) che per fortuna, a lungo andare, si sono accorti che Lucca è di ben altra bellezza rispetto a Pisa, vuole tutto e subito. Invece ci ha pensato l'accorto governatore Rossi a scegliere fra i loghi quello più rappresentativo. C'è il meglio della regione: la cupola del Brunelleschi della capitale, il vino, le montagne, i corsi d'acqua, pinocchio, la musica e le olive che, guarda un po', sono rappresentate da ramoscelli sopra un pezzo di T che parrebbe una torre. Che non sia quella del Guinigi? Forse non è andata a genio questa immagine al pisano di Pisa. Pazienza, una volta ogni tanto anche la torre storta può non eccellere per i suoi difetti! Bene ha fatto Rossi a rimbeccare i critici e ha detto che ci sarebbero tante cose da "emblemizzare"in una regione così ricca, citando per prime le Mura di Lucca.

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