Giletti ipocrita e gli applausi comandati

Massimo Giletti

Che Massimo Giletti fosse un ipocrita si sapeva da lungo tempo. E' un po' la "dote" di chi vuol far carriera alla tv. Ma che nella sua trasmissione "Non è l'Arena" lasciasse parlare a ruota libera, tradendo sorrisi, Matteo Salvini che con la sua parlantina indiscutibile ma rozza ha sparato le solite cazzate che gli servono per i voti, questa volta dell'Umbria, è troppo. Gli ha fatto dire tutto quello che gli è servito, non contrastandolo nemmeno una volta come sempre ha fatto invece con uomini politici dell'altra parte, e porgendogli domande di facile e programmata risposta. E' stato uno schifo! A cominciare dal liquidare in malo modo gli altri interlocutori che erano nella trasmissione prima di lui. Aveva paura che il rozzo Matteo non avesse spazio temporale per dire le solite cazzate? Poi, quello che fa più rabbia, è l'atteggiamento del pubblico presente che si spella le mani per fare l'applauso. E' vero che tutti gli invitati hanno i loro seguaci, e anche questo è sbagliato, ma ovazioni come quelle per Salvini non si sono sentite mai. Tutti applausi comandati da scritte luminose, e anche questo è un segnale non certo che indica l'indipendenza di opinione come vorrebbe la democrazia. Insomma, caro  Giletti, ti va bene perché il mondo della televisione è formato da ipocriti che vogliono la poltrona, proprio quella che Salvini con il suo  blaterare, affibbia ai suoi "nemici", una volta cari amici, altrimenti, con un mondo diverso, sarebbero noie.

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