Perché un blog?


Perché è la maniera più diretta e semplice per far conoscere le proprie idee? Forse.
Per smania di protagonismo? Forse.
Per soddisfare la grafomania? Può darsi.
Per essere moderno, "à la page"? E' un'idea.
Per confrontare te stesso con gli altri? Forse.

Non occorrono tanti discorsi per mettersi in gioco. Bastano poche parole per esprimere un'idea, sia essa politica o culturale o spirituale. L'importante è non puzzare di snobismo, di falso intellettualismo. Diceva Bukowski che l'intellettuale è colui che spiega le cose semplici con parole complicate mentre l'artista è invece quello che dice in parole semplici le cose complicate. Se poi il falso intellettualismo è mescolato al politichese, si raggiunge il massimo della mistificazione. Allora perché un blog? Per esprimere idee e raccogliere idee in un mondo omogeneizzato dove le manifestazioni dello spirito che non siano quelle condivise per lo meno da un largo strato della popolazione, sono malviste e contrastate. E' facile dire, per esempio, che quella di Monti non è una strategia tecnica ma una politica vera e propria a difesa della grande finanza e del grande capitale a discapito soprattutto del ceto medio e basso. E' altrettanto facile dire che il sistema della tassazione indiretta è ciò che di più ingiusto ci possa essere perché colpisce nella stessa misura il povero come l'indifferente ricco creando una disparità enorme di trattamento. Tutte cose lampanti che per attuarle non c'era bisogno di un' intelligenza superiore ma bastava quella di un normale contabile. E' facile dire tutte queste cose ma è più difficile incitare i giovani alla ribellione. Che è quello che ci rimane o che  rimane a tutti, non solo ai giovani, per sperare in un futuro più vivibile. La riesumazione del ricordo tragico di dieci anni fa in occasione del Genova Social Forum fatto dal regista Vicari con il suo bel film "Diaz", ci ha fatto risovvenire sulla violenza di Stato che ha annientato la sana volontà dei no-global, da quel giorno praticamente in discesa inarrestabile. La mattanza di Bolzaneto e della Diaz fu fatta apposta per tarpare le ali al movimento. E ci sono riusciti. Bisogna superare la crisi e ritornare in piazza più agguerriti di prima. A questo deve servire il blog. E, per parlare di cose più vicine a noi, è facile criticare la politica culturale di Lucca che vede le uniche manifestazioni di livello internazionale, i Comics e il Summer Festival, ideati da gente che lucchese non è, mentre più difficile è smuovere la mentalità gretta del lucchese danaroso che non vuole sbilanciarsi economicamente per lanciare la città, per esempio con la figura di Puccini, a livello mondiale, come ha fatto Salisburgo con Mozart.  Ma avevo detto di essere di poche parole e non mi voglio tradire. Esprimerò dunque le mie idee su tutto cercando di accogliere quelle vostre non pretendendo che siano uguali alle mie. Si chiama "MarioRocchiVaffanblog" che nel nome dice già tutto. Un nome sprezzante e ironico che indica la posizione che io tengo e che voi dovete tenere negli interventi per cercare di affossare la mentalità conformista, retriva  e omogeneizzata di questo mondo di merda.

Commenti