I faziosi di Fazzi


Foto tratta da lagazzettadilucca.it

Bisognava prenderlo per un divertimento e divertimento è stato. Mi riferisco alla kermesse televisiva  fra Fazzi e Tambellini. Quello che però più mi ha divertito è stato l'atteggiamento dei sostenitori dell'una o dell'altra parte. Tutti convinti della vincente apparizione del loro prediletto. Ma mentre quelli di Tambellini parevano, dico parevano, leggermente più sobri, i sostenitori di Fazzi che il candidato a sindaco stesso chiama fazzisti con riferimento diretto al fanatismo che distinse il deprecato ventennio, si dichiaravano entusiasti dell'esibizione del loro pupillo-sindaco.
"E' stato forte" "Gliene ha dette a chi lo interrompeva dalla platea" "Si è dimostrato incazzato e l'incazzatura fa gioco". Sciocchi. Non sanno, perché troppo giovani, che le prime tribune politiche televisive, che furono un avvenimento, decretarono un successo strepitoso di Palmiro Togliatti che da allora permise al suo PCI, ad ogni elezione, di aumentare sempre in percentuale. Perché? I comunisti erano stati dipinti come delinquenti, violenti, coloro che mangiavano i bambini e capaci di altre cose gravi. Ebbene, Togliatti si presentò al pubblico con fare suadente, con voce calda e calma, con spirito bonario e comprensivo pur esponendo le teorie comuniste che non erano certamente  all'acqua di rose come queste della sinistra, chiamiamola così, italiana. Fu un successo enorme. "Ma allora" si chiesero i benpensanti, "i comunisti non dovevano essere cattivi?". Bene, questo ci dovrebbe insegnare, e dovrebbe insegnare ai faziosi di Fazzi, che incazzarsi è controproducente perché dà l'idea di volersi difendere con la forza perché non si riesce con la ragione. Questo indipendentemente dalle idee di Fazzi che, come tutte le idee, devono essere rispettate, a meno che non siano idee fasciste perché quelle il rispetto mio non lo avranno mai.

Commenti