Credo
che meriterebbe uno studio particolare, sociologico e psicologico, la reazione
positiva che hanno i giovanissimi alla visione di film come l'attuale
"Twilight Saga - Breaking Dawn". Che siano i sogni proibiti di una
generazione senza futuro? Oppure l'illusione dell'immortalità? O non piuttosto
la ricerca dell'amore? A quella età abbiamo tutti avuto l'esigenza
dell'evasione. Ci mancherebbe altro! Ma un conto è "evadere" in un
mondo reale (chi non desiderava una vincita al totocalcio, l'amore di una
ragazza americana conosciuta per caso a una gita scolastica, immaginarsi di
diventare attore, o regista, o scrittore, e, dico di più, sognare di
partecipare a un mondo, come si diceva allora, "americano", cioè
ricco, pieno di lusso e di ville al mare, come ci facevano vedere i film
hollywoodiani?
Niente di male, i sogni non sono proibiti. Ma vedere spellarsi
le mani, urlare di compiacimento, per un bacio a lungo aspettato fra un'umana e
un vampiro, fra vampiri vegetariani e vampiri assetati di sangue, fra
immortali e mortali, mi ha fatto cascare le braccia. Oddio, era il terzo della
Saga che vedevo per dovere di cronaca, ed ero abituato a certi idioti
entusiasmi. Ma questo, forse perché atteso, mi ha colpito di più. Cinematograficamente
il più brutto (si sta facendo ovviamente una graduatoria fra opere banali),
privo di una trama, come del resto gli altri, si basa esclusivamente sugli
effetti speciali, ormai consunti, e sulla solita storia fra Bella e Edward,
ormai stravecchia. Il film allora è, parafrasando il Fantozzi, una "cacata
pazzesca". Attendo qualche studio che mi spieghi il successo. Va bene che
la politica fa ribrezzo, ma dare il voto, come si tenta di fare, ai sedicenni
entusiasti di vampiri, questo è troppo.
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