Foto tratta da Libernazione.it |
Quando in un precedente pezzo parlando di Matteo Renzi
dissi che di un ex democristiano allievo di Formigoni non bisognava fidarsi e
che faceva il gioco della destra, ci fu qualche scettico sulle mie opinioni.
Ora si ricrederà? Già, uno che dice di accettare volentieri i voti della destra
dà l'idea di un imbroglioncello, di un megalomane arrivista, di uno che mira al
potere e basta. Come se di quei voti, nella eventuale legislatura, non fosse
obbligato a tenerne conto. Insomma di un "berlusconino". Per di più è
fiorentino e come dice il detto, "fiorentino mangia fagioli, lecca piatti
e ramaioli". Insomma, dopo la grande vittoria alla segreteria PD, aiutata
anche da voti destrorsi (conosco più di una persona di destra che ha votato per
lui alle primarie), con un fantasticare
in politica che lo fa somigliare, come chiacchierone, a Grillo, esce con
dichiarazioni che sono intese a scaricare la sinistra del partito, che parlano
di libertà di licenziare, di ridimensionamento dei sindacati. Se questo è un
segretario di sinistra dio ce ne scampi e liberi! Meglio un vecchio rottame,
che è tutto dire, invece di un rottamatore del genere. Per non parlare di
Firenze dove a sostegno della candidatura di Renzi, dentro le liste civiche centriste,
c'è anche Forza Italia. E non c'è ovviamente la sinistra PD. Con le sue idee
falsamente innovatrici, parla come se fosse in Usa dove nel lavoro c'è più
possibilità di scelta (anche se laggiù i sottopagati, grazie alle leggi che
Renzi vorrebbe instaurare, sono decine di milioni). E' un rottamatore dunque, ma
dell'Italia intera!
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