Il
caso Hollande ha scatenato anche a Lucca la caccia alle streghe. O meglio la
caccia alle ganze. E' impossibile, si domandano i quotidiani cartacei e non,
che il sindaco Tambellini e il presidente Baccelli, sfruttando il loro potere
che è più avvincente dei quattrini, non abbiano la ganza. Non abbiano una
piacevole donna che sostituisca nel bene le rispettive consorti. Sarebbe una
cosa indegna delle loro cariche. E allora i cronisti si sono sguinzagliati in
lungo e largo, si sono nascosti con la macchina fotografica, si sono appostati
nei punti strategici che la gente ha suggerito. Perché c'è certamente chi sa e
non lo vuol dire per disciplina di partito oppure semplicemente per far
dispetto ai cronisti che stanno lì, con le labbra penzoloni, ad "aspettare
lo gnocco". C'è chi dice che le rispettive consorti non possono non sapere
e che le scappatelle dei due sono considerate semplicemente un segno di
distinzione come avvenne, per parlare solo della Francia, a Sarkozy, a Chirac,
a Mitterand. Se non si ha la ganza non si conta nulla come uomo politico. Non
si parla di bunga bunga, ma di ganza fissa. E allora, si pensa negli ambienti
giornalistici, bisogna scovare le garçonnière, magari fornite da elettori compiacenti,
magari da "amici" dell'opposizione per fare poi cascare nel tranello
e sputtanare la cosa sui giornali che ci hanno rotto i coglioni di chiedere
continuamente, fino allo sfinimento e alla nausea, le dimissioni. Ci vuole
qualcos'altro che ravvivi le monotone cronache impostate sulle quattro
bischerate che sanno troppo di partito preso. A questo punto, per ravvivare la
cosa ed evitare la monotonia di certe cronache, conviene al sindaco e al
presidente di tirare l'abbocco ai cornisti e ai fotografi e farsi trovare a
scopare con le rispettive ganze. Almeno avrebbero qualcosa di solido su cui
basare le critiche e una volta ogni tanto i due potrebbero sfogarsi giustamente
a dire: "A casa mia faccio quel che cazzo mi pare!".
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