Da
buon ragazzo cresciuto con alle spalle la Santa Madre Chiesa, alias Azione
Cattolica, Matteino Renzusconi non poteva non pensare ai suoi amici preti.
D'altra parte anche i preti vengono stipendiati e pertanto, poverini, devono
usufruire dell'aumento di 80 euro, trovata elettorale di stampo berlusconiano,
come tutti i lavoratori, anche se di lavoro ne fanno ben poco. Infatti dallo
scorso mese di giugno, tutti i sacerdoti che lavorano per le diocesi,hanno trovato nel cedolino mensile la cifra che
furbescamente il primo ministro di questo schifoso governo ha promesso di dare
a tutti quei lavoratori che percepivano meno di una determinata cifra,
dimenticandosi, per esempio, dei pensionati che sono al disotto del livello di
povertà. Tutto questo viene in virtù dell'equiparazione della remunerazione
sacerdotale alle retribuzione da lavoro dipendente stabilita dal concordato del
1985. Il bello è che questo stipendio glielo diamo noi con l'8 per mille che
procura alle casse del Vaticano un introito superiore al miliardo di euro
l'anno. Perché, approfittando della quota dell'8 per mille non assegnata
(solamente un terzo degli italiani sceglie a chi darla) avviene
proporzionalmente ridistribuita in base alle preferenze. Ciò avvantaggia la
Chiesa in quanto storicamente destinataria della maggior parte delle
preferenze. Insomma quello che non incassa lo Stato lo incassa la Chiesa. Che,
ricordiamo, è proprietaria di circa 90.000 immobili ed è stata, anche da questo
governaccio, esonerata dal pagare l'Ici, la tassa sul reddito delle persone
giuridiche e l'IVA, in quanto tutti i fabbricati, anche gli alberghi a cinque
stelle, son classificati non commerciali. Infatti è sufficiente che
nell'immobile ci sia una cappella votiva per ottenere l'esenzione totale. Ma
quando finirà questa buffonata? Intanto però i preti si beccano gli 80 euro di
aumento.
Commenti
Posta un commento