Immagine tratta da Paperblog |
Ci
mancava anche la diatriba fra il Museo delle Resistenza e quello della
Liberazione e siamo a posto. Fratelli coltelli. Sin da quando a un gruppetto di
reduci, ex internati, ex partigiani, si era nell'89, balenò l'idea di
costituire a Lucca un Museo che mettesse in mostra documenti, testimonianze,
fotografie, cimeli e divise risalenti al periodo della Seconda guerra mondiale,
a quelli del Museo della Resistenza, non andò giù l'idea. E da quel periodo c'è
stata una lotta intestina tesa ad impedire lo sviluppo del museo che ha sede
nel palazzo Guinigi ed è articolato in nove sale che raccolgono la memoria dei
sacerdoti assassinati, le storie della Resistenza, testimonianze sull'esercito
tedesco, sugli internati nei campi di concentramento, armi e strumenti di
morte, con pezzi originali eccetera eccetera, oltre a una biblioteca in cui
sono conservati 3000 libri e a un auditorium per mostre e conferenze. Niente,
questo non è piaciuto all'amministrazione comunale che ha dato lo sfratto al
museo perché in quel luogo ci vuol mettere, va a vedere se è vero, una
caffetteria per ristorare chi sale sulla torre alberata e ha il fiato corto.
Insomma è una guerra fra fratelli abbastanza ridicola, una sorta di baruffe lucchesote
che sortirà, probabilmente, un solo effetto. Quello di trasferire il tutto a
Barga che aspetta in gloria qualcosa che ricordi i terribili momenti che quel
territorio visse nel '44-'45.
Commenti
Posta un commento