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| Foto tratta da ArtTribune.com |
Ti
pareva? Non poteva che essere una lucchese a mettere la firma in calce a una
riforma retrograda che sbatte l'Italia indietro di cinquanta anni. Si tratta
della riforma della scuola approvata in questi giorni e voluta dal destrorso Renzi che in
effetti ne è l'artefice, colui che si è servito della Ministra della P.I. Giannini
come paraurti e basta. Si è ritornati indietro perché si è dato più poteri ai
presidi di una volta, quando il giudizio, che incideva sulla carriera, era
limitato a insufficiente, sufficiente, buono, distinto e ottimo. Che era comunque
una grande stronzata. Ora è molto peggio perché il preside è il dittatore
assoluto che può assumere e licenziare a suo piacimento. Vorrei vedere come un
preside ( o come si chiama ora un dirigente scolastico cioè un
"diversamente preside") di destra assume volentieri un comunista, o
comunque uno di sinistra. Come avverrà l'inverso. E lo stesso succederà per i
premi ai più meritevoli. Io, come insegnante, mi potevo permettere di fare
un'educazione laica al liceo scientifico contrastando quella religiosa che non
si capisce cosa ci stia a fare. Ora certamente non me lo potrei più permettere
pena il licenziamento. E poi la possibilità, con la scusa dell'autonomia, al
capitale privato di entrare nella scuola attraverso finanziamenti. Quello che
voleva Renzi appoggiando economicamente le scuole private dove insegna o
insegnava la "nappona" di sua moglie. E poi ce ne é e ce ne
"rié" per tutti i gusti. L'ultima: si tenta di zittire i professori con 500 euro
l'anno di contentino per l'aggiornamento. Questa è "the last but not the
least" trovata del bamboccio fiorentino. E c'è di aspettarsene delle altre
a breve, perché la gente è cretina e non si accorge che la smania di potenza di
Renzi rimbambisce anche quelli che non sono d'accordo, tutti comunque legati
alla poltrona che vuol dire fior di quattrini, poltrona che non vogliono
assolutamente abbandonare. Mi vien solo da ridere quando gli stessi parlano di
"servire il popolo"! Hanno la faccia come il culo!
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