Si
è sempre saputo, ma parlarne una volta ogni tanto fa comunque bene. Lucca con
la sua ricchezza, con i suoi poteri occulti, con i suoi giochetti di potere più
o meno palesi, ha vissuto sempre giocando sulle conoscenze variamente
importanti, sulle amicizie che contano, sui contatti decisivi. La massoneria,
come clan a cui aderisce il fior fiore della potenza finanziaria, nonché di
quella pseudo-culturale, è stata, per una città di "barattieri",
parola di Dante, come la manna dal cielo. Perché la massoneria non è più quella
dell''800, associazione più o meno segreta a cui aderivano soprattutto i laici
uniti per una lotta contro il potere
ecclesiastico, ma è diventata un clan di gente a suo modo, nei vari settori, di
rilievo. Ecco che l'uno aiuta l'altro attraverso le varie logge e superlogge,
un mondo tutto da scoprire, il più nascosto e il più importante che bisogna
imparare a conoscere. Massoneria dunque come potere e trame per guadagnare una
prospettiva inedita con cui guardare la nostra Lucca. Città che può
"vantare", se così si può dire, un numero infinito di iscritti
soprattutto fra gli industriali e gli uomini che condizionano il denaro
pubblico e privato. Basti ricordare, come fa Gioele Magaldi nel suo voluminoso
libro "Massoni", editrice Chiare Lettere, il nostro onorevole di
Forza Italia che fu per cinque anni presidente del Senato. Lucca dunque sotto
la cappa della massoneria che la domina in lungo e in largo e fa il bello e il
cattivo tempo. Forse in tutta Italia sarà così, ma Lucca per la massoneria, ha
certamente un particolare riguardo facendosi schiacciare da un potere anomalo
ma che sopravanza tanti piccoli poteri pubblici e privati che non hanno armi
per difendersi da uomini che tengono le redini della città intera.
Commenti
Posta un commento