Chiude la Galleria Poleschi

Claudio Poleschi - foto tratta da Artribune.com

Un'altra brutta notizia per l'attività culturale lucchese. Dopo la chiusura dell'artistica stamperia litografica su pietra di Giuliano Angeli e il rientro a Firenze dell'editoria d'arte di Vittorio Giudici che si stabilì qualche anno fa negli stessi locali di via della Zecca, un altro prestigioso mercante lucchese chiude la galleria d'arte che istituì a suo nome in via Santa Giustina e nella chiesa di San Matteo nella piazzetta omonima. Si tratta di Claudio Poleschi che, dapprima col fratello Vittorio e poi con impresa personale, salì i gradini della scala nazionale dei mercanti tanto che la sua vita si è svolta prevalentemente a Milano o in altre parti del mondo dove ha partecipato con successo alle fiere d'arte. I due Poleschi iniziarono l'attività negli anni '70 in via dell'Arancio insieme al corniciaio Barsotti che svolgeva anche commercio di compra-vendita di quadri. Poi, scomparso prematuramente il Barsotti in un incidente stradale, portarono avanti l'azienda ampliandola e dilatando la loro influenza in tutta Italia. Gli ambienti del centro storico non si confacevano ad un'attività che, sfruttando il favorevole periodo economico e di interesse per l'arte, doveva ampliarsi. Nacque così la Galleria Poleschi in una grande villa nell'immediata periferia. Poi la società dei fratelli si sciolse e ognuno si fece la sua strada, Anche Vittorio a Milano e poi anche a Forte dei Marmi e a Pietrasanta e Claudio con la galleria di Lucca che ampliò comprando la chiesina di San Matteo, che gli serviva più che altro come pied a terre per la sua attività di scopritore di talenti che prevalentemente si svolgeva al Nord Italia. Ora ha deciso di chiudere la galleria alla fine del prossimo luglio, quando sarà terminata la mostra che ha allestito del famoso artista Giuseppe Uncini, smantellando sala d'arte e uffici. Peccato. La ragione? Per il lavoro che fa di mercante internazionale Lucca gli era stretta. La nostra città, che già si impoverisce di negozi storici che ne davano il carattere, va a perdere anche una delle gallerie d'arte che, con la Fondazione Ragghianti e il LuCCA Center of contemporary Art, hanno contribuito a svecchiare dal punto di vista artistico, la mentalità un po' retriva dei lucchesi, avvicinandoli all'arte di oggi. Speriamo che qualche altro appassionato sostituisca Claudio Poleschi nell'opera di informazione e formazione del pubblico sull'arte contemporanea.

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