Travaglio, che brutta fine!

Immagine tratta da nucleoartzine.com
Certo che vedendo i vari voltagabbana che avvengono nel panorama, triste panorama, della politica italiana, verrebbe voglia di cambiare nazione, o meglio continente, e, magari andare nell'Africa nera per ritrovare i giusti rapporti umani. L'ultimo caso che ci istiga all'abbandonare la stima dei politici è quello di Marco Travaglio. Considerato un lottatore strenuo come difensore della democrazia, un falciatore di teste che non avevano fatto il loro dovere imbrogliando il popolo, insomma un polemista avveduto, ora, per acquisire forse lettori del giornale che dirige, quella buffonata del Fatto Quotidiano che ai tempi di Berlusconi non faceva altro che pubblicare, stufando i lettori, le imprese delle olgettine, per acquisire i lettori dicevo, ha cambiato bandiera e difende a spada tratta l'operato di questo dilettantesco governo giallo-verde, ma sostanzialmente marrone come la merda, giustificando l'operato che aveva criticato quando i grillini non erano al governo. E' stata una grande delusione perché, anche se simpatico non è mai stato, lo reputavo un difensore della democrazia. E ora si trova a difendere l'operato fascista di Salvini e Di Maio. La colpa è mia perché ci dovevo pensare a prendere le parti di uno che era stato il pupillo di Montanelli. E allora ci viene fatto di pensare che fece bene Berlusconi quando, prima di sedere in televisione nella sedia dove era stato Travaglio, prese elegantemente il  fazzoletto e spolverò dove doveva mettere il culo per mandare via i residui di malignità depositata dal suo rivale.

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