Mattarella: la solita retorica

Immagine tratta da facciabuco.com

Chi si aspettava qualcosa di diverso dal discorso augurale di fine anno del Presedente della Repubblica Mattarella, si deve considerare ingenuo. Cosa può dire un Presidente che ha l'obbligo fasullo di essere super - partes? Di non prendere posizione alcuna? Si sa, questo è quasi un obbligo per il Capo dello Stato, ma il "quasi" dice tutto. Questo "quasi" gli permetterebbe di dire qualcosa di più preciso e non solo le solite frasi retoriche che abbiamo sentito. Gli permetterebbe di dire qualcosa contro chi non segue i dettami della costituzione, come i razzisti che imperano nella nostra Italia, i fascisti che alzano la voce per comandare, i nazisti che purtroppo prolificano anche da noi, come quelli che non applaudirono la Segre, che indirettamente dettero la ragione a coloro, durante il nazismo, che bruciarono milioni di ebrei, e non solo, nei campi di sterminio appositamente costituiti per annientare una razza. Il razzismo, il fascismo e il nazismo sono banditi dalla nostra costituzione e il parlarne male sarebbe stato un dovere del Presidente della Repubblica. Invece ha imperato, nel suo discorso, il solito buonismo, la solita retorica, l'opportunismo che ha deluso. Peccato, perché Mattarella è un uomo sensibile e onesto, ma purtroppo anche lui soggiace ai poteri della politica.

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