Foto tratta da www.marketwatch.com |
La
destra capitanata dal convertito bigotto e straccione Salvini fa di tutto per
prendere il potere. L'ha tentata con la crisi di governo credendo che si
andasse alle elezioni che era sicuro di vincere, poi l'ha ritentata con la
strategia di far crollare il governo di Conte e ora butta là quella che
potrebbe risultare la carta vincente: quella di un governo di larghe intese
capitanato da Draghi, lo scudiero della lira come fu detto quando fece da
appoggio alle finanze italiane quando in Europa contava qualcosa. Una mossa che
gli ha creato fama e infatti tutti i capitalisti, uomini della finanza,
capitani d'industria eccetera sono diventati amici di Draghi. Il tragico è che
non mirano ad un governo di destra alla Berlusconi, di cui Draghi è amico, ma
un governo di larghe intese che dovrebbe comprendere tutti prendendo come scusa
il momento tragico che sta vivendo l'Italia e dunque la necessità di costituire
uno sorta di governo "costituzionale" che faccia risorgere l'Italia
dalla disavventura del coronavirus. Dicono: come il dopoguerra. Ma, se lo
lascino dire da uno che il dopoguerra l'ha vissuto, la situazione era ben
diversa. Infatti, come furono costituiti i partiti e la loro forza (fu
questione di pochi mesi) si fu definita, come fu costituita la Repubblica, il
governo di tutti e con tutti ebbe vita breve e la DC imperò per vent'anni.
Orbene, siccome Draghi è di destra e difende la destra con i suoi capitali e i
suoi gruppi finanziari, il Salvinaccio con i camerati amici, tenta il colpaccio
che riuscì alla DC per godersi l'Italia per un ventennio. Ma speriamo che la
sinistra, si fa per dire, e gli altri a cominciare dai Cinque Stelle, non si
facciano abbindolare facilmente e non mettano in mano all'uomo politico più
volgare del mondo, il vecchio e logorato Stivale.
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