Educazione sessuale: il coscialino

Bisogna risalire agli anni '40 o '50 per dare il valore alla verginità. A quel tempo non era certamente come in Sicilia dove il delitto di onore non era punito, quello intendo che si verificava quando l'uomo uccideva la sua donna appena saputo del tradimento, ma la verginità della donna era tenuta in grande considerazione. Allora la donna stessa ci teneva a salvaguardarla facendo sfogare l'uomo attraverso la masturbazione che lei stessa praticava e che, a volte, quando non c'era molta abitudine, non era così piacevole quanto quella praticata dall'uomo su se stesso. Esistevano comunque altre pratiche che sostituivano il coito. Una di queste era il cosiddetto "coscialino", ovvero la penetrazione col membro maschile, fra le cosce, su, accanto all'organo sessuale femminile, nei punti della carne tenera che creava l'illusione di aver raggiunto quello che solo la fantasia faceva vivere nel nostro pensiero. Tutto in piedi, magari appoggiati a un albero delle Mura, abbracciati, dopo aver innescato la bomba che, nel massimo dell'orgasmo, creava l'illusione del coito reale. E il godimento era quasi al massimo, accompagnato dalla mano con il fazzoletto che detergeva lo sperma fra le cosce ancora strette dalla passione.

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