Non
si è mai vista, nella Lucca sonnolenta e pia, una reazione così virulenta e in
malafede all'operato del nuovo sindaco Tambellini. Non si è aspettato nemmeno un
minimo di tempo dopo l'insediamento, che colleghi di partiti più o meno di
destra, gente insignificante che vuol mostrarsi attiva, e vecchie cariatidi che
dovrebbero stare zitte e rimuginare sul loro pessimo passato, oltre ai giornali
schierati, hanno sparato tutti all'unisono contro un sindaco che ha avuto il
coraggio, durante la nomina degli assessori, di mandare a farsi friggere chi,
dopo averlo contrastato per appoggiare un'altra candidatura, ha avuto la
sfacciataggine di proporre nomi per i vari assessorati.
Coraggio che non si addice ai fifoni, a chi ha paura di sciuparsi la carriera, ai ruffiani di stampo lucchese. Tutti i santi giorni ci si dà da fare, malevolmente, per scoprire qualcosa che non è stato rispettato del programma, come se in pochissimi mesi si potesse far tutto e come se, le persone intelligenti lo sanno, le promesse elettorali fossero olio colato. Si dice per esempio che aveva promesso di intervenire sui servizi pubblici e invece le navette riducono corse e personale. A parte il fatto che il ridimensionamento delle circolari è da molto tempo che è stato deciso, i servizi pubblici non sono solo fortunatamente Vaibus, ma sono anche le scuole elementari, materne, gli asili nido, gli uffici amministrativi e via discorrendo. E allora è inutile attaccarsi a quanto avviene in un settore in applicazione di ciò che è stato deciso tanto tempo fa, quando il Tambellini non c'entrava un bel niente. Questa è una piccola cosa che si rimprovera al sindaco, una delle tantissime che gli vengono contestate ogni giorno. L'opposto di quando governava il Favilla che, in virtù anche dell'attività nullafacente, non veniva mai toccato. E' un vecchio livore della Lucca conservatrice che per la prima volta (la parenesi di Lazzarini era in sostanza democristiana) è governata da un uomo di sinistra. Mi viene in mente un vecchio sagace detto lucchese: "Anche alle puci ni viene la tosse".
Coraggio che non si addice ai fifoni, a chi ha paura di sciuparsi la carriera, ai ruffiani di stampo lucchese. Tutti i santi giorni ci si dà da fare, malevolmente, per scoprire qualcosa che non è stato rispettato del programma, come se in pochissimi mesi si potesse far tutto e come se, le persone intelligenti lo sanno, le promesse elettorali fossero olio colato. Si dice per esempio che aveva promesso di intervenire sui servizi pubblici e invece le navette riducono corse e personale. A parte il fatto che il ridimensionamento delle circolari è da molto tempo che è stato deciso, i servizi pubblici non sono solo fortunatamente Vaibus, ma sono anche le scuole elementari, materne, gli asili nido, gli uffici amministrativi e via discorrendo. E allora è inutile attaccarsi a quanto avviene in un settore in applicazione di ciò che è stato deciso tanto tempo fa, quando il Tambellini non c'entrava un bel niente. Questa è una piccola cosa che si rimprovera al sindaco, una delle tantissime che gli vengono contestate ogni giorno. L'opposto di quando governava il Favilla che, in virtù anche dell'attività nullafacente, non veniva mai toccato. E' un vecchio livore della Lucca conservatrice che per la prima volta (la parenesi di Lazzarini era in sostanza democristiana) è governata da un uomo di sinistra. Mi viene in mente un vecchio sagace detto lucchese: "Anche alle puci ni viene la tosse".
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