Lucca Provincia? Una lotta contro i mulini a vento


Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere a crepapelle. La questione fra le provincie ha raggiunto un punto di non ritorno. Pisa non sta con Livorno; Lucca non sta con Pisa; Prato non vuole Firenze; Massa si accontenta; Arezzo non vuole Siena; Siena non vuole Arezzo; Grosseto non vuole Siena; Pistoia non vuole Prato e così via  dove le buone intenzioni si scontrano con campanilismi acerrimi che portano a ventilate dimissioni dei primi cittadini.
Come se di problemi non ce ne fossero già troppi. Si guardi la lotta interna nel Pd che fanno a Lucca a Tambellini per scardinarlo e proporre elementi già desueti che erano rimasti male per la mancata scelta. Queste aree vaste in sostituzione delle province non accontentano nessuno. E fanno ridere i campalinismi che non servono a nulla. Come non servono a nulla le firme dei cittadini. Tanto, chi conta è la forza politica cosa che Lucca non ha mai avuto sin dai tempi del dominio democristiano. Era l'isola bianca della Toscana per cui non doveva impegnarsi nessuno, tanto il serbatoio di voti era assicurato. Nel '48, per esempio, la DC a Lucca vinse con più del 60% di voti "democristi". Dunque, diamoci da fare pure, ma è una lotta contro i mulini a vento. Vince chi ha più potere politico dal momento che non ha vinto la scomoda posizione, che invece sarebbe stata giusta, di eliminare tutte, ma proprio tutte, le provincie. Come era in principio. Ma in Italia piace sempre il "ni", vale a dire il compromesso. Speriamo che mi sbagli.

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