Mi
viene quasi il voltastomaco parlare e riparlare delle circa 150 opere di arte
grafica e pittorica che si trovano disperse in magazzini comunali. Da più di 40
anni attendono di essere mostrate, come era stato promesso, per lo meno ai
cittadini di Lucca che avevano contribuito, bene o male, alla loro compera.
Perché negli anni '60 Lucca aveva la sua mostra nazionale. Si chiamava Mostra
Città di Lucca, si svolgeva a Villa Guinigi e accoglieva il fior fiore della pittura italiana del tempo, con opere
grafiche o pittoriche. Al termine di ciascuna mostra a invito, composta da nomi
suggeriti da importanti critici di fama nazionale, con una somma che il comune
stanziava, l'associazione lucchese di arti figurative appositamente creata,
comprava una serie di quadri che riteneva opportuno, quadri che sarebbero
andati a costituire con gli anni una Galleria Permanente d'Arte Moderna.
Ebbene, la manifestazione durò qualche buon anno e poi, per la poca
lungimiranza degli amministratori che avevano paura a spendere per l'arte, col
tempo si depauperò fino a scemarsi. Allora l'associazione d'arte figurative
donò tutto il patrimonio al Comune di Lucca che si assunse l'impegno di
istituire con quel materiale, una Galleria d'Arte Moderna che sarebbe stata
incrementata negli anni anche con opere donate. Decise anche il palazzo da
destinare a tale scopo, il palazzo Parensi in piazza San Matteo o via Santa
Giustina. Illusione. I quadri furono sparpagliati negli uffici comunali e dopo ripetute
rinfrescate da parte mia, ci si decise a cercarli e a fare una distinta:
naturalmente ne mancava qualcuno. Ma pazienza! I rimanenti, che erano sempre
circa, mi sembra, 150, bisognava che fossero messi al sicuro e ci si impegnasse
per questa benedetta galleria. Alla distanza di più di 40 anni, opere grafiche
e pittoriche di nomi importanti in campo nazionale, attendono una collocazione.
Anche questa è una dimostrazione di lucchesità di cui volentieri faremmo a
meno. Ma è possibile, in una città che non ha nulla di importante dal punto di
vista pittorico tanto di antico che di moderno, si lasci scappare anche
quest'occasione? E lasci depauperare un patrimonio? Diamoci una svegliatina,
perché una cosa così paradossale non avviene neanche nella più infima città
italiana.
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