La
morte annunciata di Chàvez presidente del Venezuela, pone a noi italiani reduci
da una campagna elettorale vergognosa e da un risultato altrettanto
abominevole, una serie di quesiti. Il primo e più importante è: riuscirà
l'Italia inquinata dal grillismo risalire la china economica e sociale in cui
si è cacciata? Ovverosia potrà l'Italia generare un uomo come Chàvez, con la
stessa autorità e lo stesso carisma nonché lo stesso idealismo sociale che gli
faceva dire: "Noi non daremo riposo alle nostre braccia e all'anima fino
a quando non sarà salva l'umanità"?
Sì, certamente, ha peccato di autoritarismo ma lo faceva perché il
popolo analfabeta che lui tentava in tutte le maniere di emancipare, voleva una
mano pesante, una mano che gli permettesse di portarsi fuori dal guado. E lo ha fatto abbastanza in questi ultimi
quindici anni. Con mosse politiche ed economiche che lo facevano rompere con la
gran parte dei leader sudamericani fedeli in economia alle scelte liberiste e
in politica all'amicizia con gli Stati Uniti. E anche con la lotta alla
corruzione, alla povertà, alla diseguaglianze sociali, alla politica piegata
agli interessi dei poteri economici. Insomma in poco tempo rivoltò il sistema
politico, distrusse il passato governando in nome del solo popolo contro
l'oligarchia e la borghesia.
Pure mettendo in campo tutto l'armamentario
dell'autoritarismo populista, non cancellerà mai la democrazia rappresentativa,
pur assoggettando in parte il sistema legislativo, giudiziario e mediatico. Una
"Revoluciòn bonita" sulla scia del grande Simon Bolivar e con i soldi
del petrolio tolto agli americani. Poi verranno anche momenti peggiori ma il
Venezuela deve a lui la sua rinascita. Noi
che siamo un paese corrotto all'eccesso, che siamo stati comandati per circa 20
anni da un presidente del consiglio corrotto e corruttore, che ci troviamo in
una situazione sociale malandata e in quella economica pessima, oltre a non avere
il petrolio, non abbiamo neanche un capo che ci rappresenti, che col suo
carisma ci dia la fiducia nel futuro. Eppure ci vorrebbe anche a noi un Chàvez
di turno ma purtroppo non se ne vede neanche il seme.
Commenti
Posta un commento