Salotti dignitoso artista: ma non esageriamo nelle richieste...

Foto tratta da LaGazzettadiLucca.it

La questione Salotti è salita all'attenzione delle cronache cittadine soprattutto perché la sua scomparsa ha coinciso con la democratica distribuzione delle casermette delle Mura. Giannetto Salotti occupava una di quelle casermette, quella che nel secolo scorso era stata dei pittori Daniele e Codino. Ora chi si è presa la briga, sacrosanta, di non disperdere la memoria dello scultore, pretenderebbe che il Comune lasciasse la casermetta gratis agli eredi che ne farebbero una specie di mostra perenne. Ora, si può capire l'amore per l'arte di Salotti e il dispiacere per non averlo più tra noi, ma non si comprende la pretesa di dedicare a lui nientemeno che una casermetta. Non è mai venuto in mente ai pretendenti che ci sarebbero altri artisti che meriterebbero simile onore? A cominciare dallo stesso Arturo Daniele, ma potrei fare decine di nomi. D'altra parte non si tratta di un artista eccelso a livello nazionale come potrebbero essere che so, Greco, o Marini, Messina, Martini, Pomodoro eccetera. E' stato un artista a cui ci si può scappellare, ma un museo mi sembra un po' troppo. Questa è la mia opinione che non inficia quelle di altri. A ognuno la sua.

Commenti

  1. Caro prof. Rocchi, grazie di questa suo commento e mi sento in dovere di sottolineare la questione in quanto ho seguito l'iter della Collezione Salotti fino a quando le scadenze del Bando hanno consentito una discussione e un dialogo. La richiesta della proprietà è stata quella di mantenere la Collezione nella Casermetta così come l'attuale sindaco aveva in più occasioni tenuto a confermare e ad affermare con i motivi che si riallacciano ad un rapporto personale ed artistico avvenuto direttamente con il Maestro Salotti. Nel corso poi dei due incontri avvenuti nel mese di ottobre, nessuno aveva mai preteso alcunché fine a se stesso, ma per continuare la tradizione degli artisti di cui lei e anche il prof. Rinaldi avete molto bene evidenziato le caratteristiche. Salotti, scomparso a 95 anni, rappresenta questa tradizione e che nell'atelier la manterrebbe viva e visitabile. Nessuno ha chiesto niente per "meriti" di diritto divino, per così dire, ma perché la Casermetta San Martino venisse mantenuta come la Casermetta dell'arte in cui oltre a Salotti, avrebbero potuto trovare spazio ad esempio le mostre di altri artisti, sia rappresentanti delle giovani generazioni che di altre epoche, e perché non si esaurisca la gloriosa tradizione che lei ben conosce.
    La presenza delle opere di Salotti nella Casermetta, naturalmente, sarebbe stata in cambio di opere al Comune di Lucca tali da coprire la richiesta di affitto. Questo in estrema sintesi.
    Grazie,
    Franca Severini

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    1. Cara Franca, mi fa piacere che abbia letto il mio scritto e ne abbia colto il senso. Mi sembra che sia con me nel ritenere forse esagerato l'impiego di una casermetta per il solo Salotti, ottimo pure che sia stato, e abbia proposto una "casermetta per l'arte". Ciò verrebbe a soddisfare i miei desideri, quelli che ho espresso più volte dalle colonne della Nazione. Cioè una serie di mostre dedicate, se non vogliamo estenderla ad altri nomi, a quegli artisti che operarono nel tempo sulle casermette delle Mura. Nell'articolo feci più di dieci nomi importanti. Si potrebbe iniziare con una collettiva di tutti e poi, mese per mese, dare spazio ai cosiddetti "castellani" dell'arte. Ma dall'Opera delle Mura nemmeno una risposta. Sono perfettamente d'accordo con lei per questa casermetta dell'arte e spero che si riesca a concludere qualcosa. Grazie della lettera. Saluti, Mario Rocchi

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