Il futuro del cinema?


Forse la situazione di Lucca è indicativa. Non voglio ritornare ai bei tempi ante-tv in cui nella nostra città si contavano sei cinema di prima visione e una decina, compreso il circondario, di seconda e terza visione. No, allora il cinema era la forma di spettacolo più popolare, si faceva il biglietto quando si voleva e si entrava in sala a piacimento anche se c'erano solo posti in piedi e si fumava come turchi tanto che la proiezione avveniva con una scia che trafiggeva il fumo per  raggiungere lo schermo di pessima qualità. No, voglio parlare di questi ultimi tempi per dire forse una cosa banale, ma senz'altro vera: il cinema è finito. Gli studios continuano a focalizzarsi su blockbuster sempre più grandi senza capire che la gente sta iniziando a stancarsi. Non sono interessati a scoprire qualcos'altro. Preferiscono spendere cifre astronomiche per un singolo film piuttosto di investirle in tanti progetti più innovativi e personali. Il destino è un'implosione inevitabile. Allora il cinema sarà uno spettacolo per pochi e il biglietto costerà cifre notevoli. Tutto il resto lo vedremo sul piccolo schermo. Autori rinomati oggi faticano a trovare una collocazione in sala. Il cinema indipendente migrerà sullo streaming a richiesta, in rete: film e serie si fonderanno nella televisione su internet. Di tutto questo ce ne rendiamo conto anche a Lucca dove i tre cinema non fanno altro che programmare film fantasy per giovani o cartoni per giovanissimi. A pensare che ai tempi di Antonioni, Fellini, Bergman, i film di questi maestri ma di tanti altri che ora a malapena si vedono nel cineclub, erano proiettati al Mignon, al Pantera, all'Astra. Tutto sommato si può dire che, nonostante che il Circolo del Cinema quasi settantenne, e altre realtà culturali si siano dati da fare per acculturare il pubblico, tutti abbiano fallito il loro compito. Ma forse è questa strana civiltà, o inciviltà, del superfluo e del danaro, che ha avuto la meglio su ogni cosa. Perciò il cinema in sostanza, anche se non è morto, è moribondo e la fine è vicina

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