Che il cinema sia caduto in basso, va bene, lo
sappiamo da tempo. Ma che si arrivi a un grado così alto di stupidaggine non ce
lo immaginavamo. Già il primo, quello con le sfumature di grigio, tratto da un
furbo libro che ha fatto milioni, era una troiata immensa. Ma sai, al primo si
perdona (pochissimo) per la questione del botteghino sperando che i quattrini
che le case produttrici e distributrici hanno guadagnato li impieghino poi
anche per film quanto meno dignitosi. Ma se devono fare sequel scadentissimi
come questo "50 sfumature di nero", purtroppo con sale riempite di
teenagers, la cosa si mette veramente male. In questo film non si salva niente
fuorché il velo di stupidaggine che copre una storia scema che, purtroppo,
annuncia anche un'altro capitolo. Viene fatto di domandarsi: "Perché il
cinema è caduto così in basso?" Ma la risposta sta in quell'altra domanda:
"Perché i giovani, e non solo, sono caduti così in basso?" Diamo una
sguardo oltre oceano e forse si troverà la risposta.
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