Mussolini, il primo voltagabbana



Tempo di voltagabbana. Non basta il pallottoliere per contare gli onorevoli che hanno traslocato da un partito all'altro in questa legislatura. Tutti, giustamente, esplodono in esclamazioni di riprovazione. Anche i fascisti di Fratelli d'Italia, di Forza Nuova e di Casa Pound esternano il loro sdegno. Non ricordandosi però, questo gruppetto di nostalgici di quello sciocco italiano che si faceva chiamare duce, che Mussolini fu il primo voltagabbana della storia moderna d'Italia. Infatti iniziò la vita politica sotto l'insegna del socialismo rivoluzionario e come direttore del giornale del partito, l'Avanti. All'epoca della guerra di Libia, che faceva parte dell'impero turco, l'Avanti si schierò contro quella guerra incitando, con articoli di Mussolini, la classe operaia a bloccare i binari  ferroviari e le stazioni dove transitavano i treni militari diretti a Napoli e poi  a Tripoli. I socialisti non volevano la guerra e cercarono di impedirla in tutti i modi. Se c'era da combattere, bisognava lottare in casa contro il capitalismo dominante. Ma dopo tre anni, quando scoppiò la prima guerra mondiale, Mussolini cambiò profondamente le sue idee e divenne favorevole all'intervento italiano. Intriso di mania di grandezza, venne via dal partito socialista e fondò un proprio giornale con il titolo Il Popolo d'Italia. Poi avvennero tutte le tragedie che si sanno già. Approfittando del disagio sociale, organizzò il colpo di stato appoggiato dal re fantaccino che non capiva una sega. Seguirono le campagne di guerra sbagliate e perdenti, e poi l'arresto e la liberazione concordata, per mano tedesca, la costituzione della feroce e funesta repubblica di Salò, il penoso e codardo travestimento del duce da tedesco per scappare e poi la liberatoria fucilazione per mano del colonnello Valerio. Furono anni bui che questi scioccherelli vorrebbero far tornare. In adorazione del primo voltagabbana della storia moderna d'Italia.

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